Palazzo baronale "Zampini" (1500) - Frosolone (Isernia)
Il palazzo
e’ ubicato nel centro storico del paese e più precisamente nel posto dove
durante la dominazione longobarda fu edificato il castello
antico. L’ingresso principale diparte da un portale
con arco a tutto sesto in pietra, a cui ci si arriva per mezzo di una
scalinata in pietra. Questo portale si apre sul
giardino interno, invece, per poter entrare nel fabbricato vi e’ a disposizione
un secondo portone.
La parte in basso e’ costituita da una serie di arcate
cieche portanti che posano sulle mura e che sostengono il piano superiore
che era destinato alla sola nobiltà.
Una stretta scalinata nell’arcata centrale permette di raggiungere una
porta di umile aspetto e dimensioni che
rappresentava anticamente l’antico ingresso di servizio del palazzo.
Il loggiato al piano
superiore fa subito pensare che quello fosse la zona riservata ai nobili, quale
elemento della signorilità.
Il
castello di Frosolone nel
1305 divenne sede di un Tribunale
dell'Inquisizione. Nelle sue stanze infatti Frà
Tommaso di Aversa, fanatico inquisitore appartenente all'ordine dei
Domenicani, giudicò colpevoli di eresia un gruppo di monaci Minoriti.
La vita
del castello medievale, inteso come struttura insediativa che diede ospitalità
ai diversi feudatari, si interruppe prima del 1500,
per dare posto al palazzo baronale tuttora
esistente.
Con molta probabilità anche il
palazzo subì, come il resto del paese, i danni del
terremoto del 1805, che trovò il suo
epicentro proprio a Frosolone. Fortunatamente il tragico evento non ne ha
causato la distruzione, sorte subita da molte altre costruzioni del paese.
La famiglia
Zampini acquistò dai Muscettola*
il palazzo baronale ed altri beni burgensatici, con atti per notar Troccoli di
Napoli in data 27 agosto 1771. Gli attuali eredi
Zampini (Angela, Nicola e Mariantonietta) hanno, da poco, fatto
restaurare anche la facciata esterna sud del palazzo (vedi foto).
Lo stemmario Mercandetti conservato
presso il Collegio Araldico in Roma, al numero 25971 del volume VI, contiene uno
stemma a nome Zampini.
(*)
Famiglia di origine
romana trasferitasi nel napoletano verso il 1200 ed ascritta al Patriziato
napoletano del Seggio di Montagna, decorata dei titoli di principe di Leporano,
duca di Spezzano e conte di Piperno).